sabato, ottobre 14, 2006

Tutte storie


29 settembre 2006

La protagonista non si chiama Anna, ma non ci interessa.
Siamo in una delle tante realtà sociali, forse in una di quelle a cui il sociale è stato imposto, o forse in una di quelle che ci è arrivata per caso…ma ci è arrivata…
La struttura al primo impatto è davvero brutta… al secondo è anche peggio perché ti accorgi che per coprire l’urto con il verde che ha attorno e per confonderla è stata ripitturata completamente di fucsia…quanti pitturerebbero un enorme stabile di fucsia con le rifiniture e gli infissi in verde brillante?!
All’ingresso, che per spezzare la troppa allegria è grigio, ci sono un gruppetto di ragazzi buttati sulle seggiole.
Con loro non c’è nessuno…a parte le sigarette che tutti muovono tra le dita.
Anna se ne sta sulla sedia con la sua sigaretta e aspetta, come tutti gli altri, aspetta che arrivi qualcuno che le dica cosa deve fare…perché qui si imparano le regole e il tempo è scandito solo dalle cose che si “devono” fare e tra l’una e l’altra non c’è che il fumo…
Mi colpisce perché è vestita completamente di nero. Indossa una maglietta da metallara con un’immensa croce grigia, con un Cristo con la testa china con i capelli lunghi che scendono in avanti.
Ai polsi ha due bracciali di pelle con delle enormi borchie di metallo, una cintura che sostiene dei jeans, neri, cadenti, con una grande fibbia a croce. Dalla cintura partono due catene, una a destra ed una a sinistra, che si agganciano alle tasche posteriori dei pantaloni.
Anche i suoi capelli sono colorati di nero. Un nero che alla luce del sole ha delle sfumature quasi viola.
Tutto questo scuro fa ancora più effetto su di lei perché la sua carnagione è bianca candida ed il contrasto è forte.
Insomma Anna è una dark. Una che se la vedi in giro con tutto il corredo di catene pensi che sia una “dura” convinta.
Poi iniziamo a lavorare con quattro piante di fiori e qualche piantina grassa sotto un’ombraia improvvisata perché, perché tanto può bastare…perché è bene che volino bassi.
Tenere i piedi per terra è il primo insegnamento, rispettare le regole il secondo, è per questo che qui si “deve”…
Eppure sotto l’ombraia non si fuma, non perché non si “deve”, ma per rispetto delle piante…e questo consiglio non c’è più bisogno di ripeterlo…
Anna dark si preoccupa che le piante abbiano acqua a sufficienza, che ci sia la luce giusta e che non soffrano. Anna, un look da Meryln Manson
[1] con dentro un’anima da….Orietta Berti….con una piantina tra le mani la “dura” ti rivela che adora fare l’uncinetto…Tutta nera passa con tenerezza le dita tra le foglie e le accarezza come fossero una persona. Davanti ad un pidocchio delle piante si impunta perché non venga schiacciato ma allontanato con delicatezza.
Le piante che preferisce sono quelle grasse piene di spine, ma di fronte ad un geranio rosso non resiste e lo compra. Le piante lei le porta via con sé, in camera, e paga per avere ciò che lei stessa ha seminato…
Le mette tutte in bella mostra sul suo terrazzo, le cura, ci parla e le offre in dono ai suoi quando, una volta al mese, vengono a trovarla…
…e non puoi non notare le sue piante. Guardando la casa, ed uso casa perché non mi viene un altro termine, ma di casa non ha nulla, guardando la casa a sinistra dell’ingresso c’è un terrazzo, fucsia logicamente, con due gerani rossi…se solo lo avessero saputo…chi dipingerebbe di fucsia che non si abbina con il rosso?!
…e magari un altro giorno vi dirò di Benedetta…Benedetta che ha scoperto che vuole fare la commessa in un negozio di fiori…
Anche lei compra i fiori che semina. Alla domanda quali piante preferisca lei dice tutte… ma di più l’edera, di tutti i tipi….”perché l’edera?”…”boh….perché è…verde”…”Benedè, tutte le piante sono verdi!”…ci pensa un attimo…”allora…allora perché l’edera si attacca alle cose”…
…. Benedetta aveva un compagno che ora se ne è andato. Benedetta aveva una bambina che non sta più con lei…
Ops, chiedo scusa, ancora questa mania di fare psicologia da quattro soldi…!!


Note: [1] Un rocker dark e tant’altro.


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