domenica, ottobre 01, 2006

Dal blog "Terra madre 2006"


TERRA MADRE raggruppa comunità provenienti da tutto il mondo, migliaia di contadini, allevatori e pescatori, cuochi ed università. Si incontrano per condividere esperienze e discutere proposte concrete per una nuova idea di agricoltura.


Mercati contadini

Come è noto ad alcuni frequentatori di questo blog, ma non abbastanza, 3 impavidi studenti del Master in Food Culture dell’Università di Scienze Gastronomiche stanno realizzando una ricerca sui farmers’ markets.
Con evidente disprezzo del ridicolo, pare che i risultati di queste fatiche saranno presentati a Terra Madre.
In proposito avete già beneficiato della grafomania di Davide Szanto; in attesa della prospettiva californiana di Linda Kay, ecco un punto di vista italiano su quelli che vogliamo chiamare Mercati Contadini, per non cedere una volta di più alla tentazione di fingerci poliglotti.
Ora, se qualcuno mi chiedesse perchè dovrebbe andare a cercarsi un mercato contadino, potrei rispondere tante cose.
Tanto per cominciare, si può guardare in faccia chi ci dà da mangiare, oltre le barbe degli affettatori di lardo di cinta senese e i grembiuli delle raccoglitrici di mele tarantine.
Si può, volendo, assaggiare moltissimo e moltissimo chiacchierare, per farsi spiegare la fatica impossibile di fare una marmellata di frutta snocciolata e tagliata a mano, che se no si rovina, quasi per la sola soddisfazione di poter dire a chiunque e a testa alta “ma la mia è più buona”. O farsi raccontare la vita dei casari che non vedevano l’ora di farlo; o aspettare paziente che un agricoltore venga a dirti “stamattina mi sono svegliato alle 4 e mezzo e ho raccolto queste melanzane”.
Si può semplicemente stare lì a guardarsi in giro, fotografare i pomodori, sentire gli odori, ascoltare di straforo le signore anziane che chiedono quale miele sarà meglio per il mal di gola. Se poi si è stufi di assaggiare e si vuole fare sul serio certe volte si può mangiare lì, a prezzi più che politici, i piatti fatti con i prodotti del mercato.
Infine ovviamente si può comprare, ma non è obbligatorio. Magari solo una bottiglia di vino, e solo perchè ci piace il cartello sul banco.

Fonte: il Blog di Terra madre

Per saperne di più: Terra madre
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