Il piano, che prevede patti tra Comunità Autonome, Comuni ed imprese, ha lo scopo di incentivare il ripopolamento delle campagne e l’ammodernamento delle aziende agricole. Il progetto vuole incrementare il reddito delle aziende agricole, per porre un freno allo spopolamento dei piccoli paesini in area rurale, che occupano il 90% del territorio spagnolo (sebbene ospitino solo 14 milioni di persone) e custodiscono gran parte del patrimonio culturale del paese.
María Teresa Fernández de la Vega, vicepresidente del Governo, ha sottolineato la necessità di sviluppare una politica rurale che coinvolga l’Amministrazione Centrale, le Comunità Autonome, i Comuni e le imprese presenti in ambito rurale. Tra gli obiettivi del piano del Governo, c’è quello di mantenere ed ampliare il tessuto economico in ambiente rurale, aumentarne e “ringiovanirne” la popolazione (favorendo in particolare l’insediamento di giovani), mantenendo al contempo la ricchezza culturale del territorio. L’investimento previsto a sostegno del piano nel periodo 2007-2013 è di circa 15.800 milioni di euro (ovvero 1.746 milioni di euro in più rispetto al budget stanziato nello scorso anno).
Attraverso la nuova legge (per ora ancora in fase di proposta) si intende porre un freno al ritardo socioeconomico che il mondo rurale ha accumulato rispetto alle aree urbane, non potendo beneficiare pienamente dei progressi sperimentati (nelle aree urbane della Spagna) nei servizi, nel benessere e nel reddito. Altresì con esso si intende colmare il “vuoto legislativo” che finora aveva impedito di porre un rimedio a questo ritardo nello sviluppo delle aree rurali.
La nuova legge rinforzerà, anche in ambito rurale, l’uguaglianza in termini di trattamento ed opportunità tra uomo e donna, incentiverà attività agro pastorali e forestali e faciliterà l’accesso delle popolazioni rurali ai servizi medici di qualità. Al contempo si curerà il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi pubblici di base, la diversificazione economica e la pianificazione ambientale.
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