Essendomi soffermata nella lettura di alcune parti, per me è stato tutto sommato un esercizio utile; per il resto, non so che utilità possa avere, ma di seguito riporto i risultati di questa improvvisata “ricerca”. In giallo, fra i risultati emersi nel PSR, quelli non estranei – per lo meno non del tutto - all’argomento.
PSN per lo sviluppo rurale
“agricoltura sociale”: 2 risultati
- pag. 44 “la creazione di una adeguata rete di servizi alla popolazione, che contribuisca a creare di per sé delle micro-imprese locali. L’offerta di servizi alla popolazione sarà calibrata in funzione dei diversi gruppi target potenziali e può interessare, ad esempio, l’informazione sulle opportunità occupazionali, la cultura e il tempo libero, la sanità, la cura a domicilio delle persone, i trasporti locali, l’assistenza all’infanzia, l’inserimento lavorativo. Tra i gruppi target, meritano un’attenzione particolare i giovani, le donne, gli anziani, i lavoratori stagionali ed extra-comunitari, le persone in situazioni di disagio e di esclusione. Relativamente a questi ultimi, una tendenza che appare interessante promuovere e sostenere è quella legata alle imprese produttive, anche agricole, e di servizi che operano nel campo della cosiddetta agricoltura sociale (uso dell’azienda agricola per il soddisfacimento di bisogni sociali quali il recupero e l’inserimento di soggetti svantaggiati, attività didattiche per la scuola, ecc.)”, capitolo 2 La strategia generale del Piano, 2.2 Gli Assi del piano, fra le azioni chiave possibili per il raggiungimento dell’obiettivo prioritario “Miglioramento dell'attrattività dei territori rurali per le imprese e la popolazione” all’interno dell’Asse III “Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale”;
- pag. 45 “la creazione di iniziative che consentano una reale diversificazione delle attività agricole, concentrando l’attenzione, in relazione alle potenzialità dei territori, sulla qualificazione dell’offerta agri-turistica, la produzione di energia, la valorizzazione di prodotti di qualità del territorio, le già ricordate iniziative di agricoltura sociale, ecc. In particolare, per ciò che concerne le energie rinnovabili, un supporto specifico dovrà essere fornito allo sviluppo di impianti per l’utilizzo di tali fonti (anche in connessione con gli interventi realizzati a valere sugli Assi I e II)”, capitolo 2 La strategia generale del Piano, 2.2 Gli Assi del piano, fra le azioni chiave possibili per il raggiungimento dell’obiettivo prioritario “Mantenimento e/o creazione di nuove opportunità occupazionali e di reddito in aree rurali” all’interno dell’Asse III “Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale”.
PSR Lazio
“agricoltura sociale”: 0 risultati
“assistenza all’infanzia”: 0 risultati
“assistenza anziani”: 0 risultati
“comunità rurali”: 0 risultati (“comunità”: 5 risultati, capitolo 3.1.5 Leader, a proposito della descrizione della Base sociale di alcuni Gal si citano alcune “comunità” montane)
"cura a domicilio": 0 risultati
"disagio": 0 risultati
“fattorie sociali”: 0 risultati
“inserimento lavorativo”: 0 risultati
“ippoterapia”: 0 risultati
“mutualità locale”: 0 risultati
“nidi rurali”: 0 risultati
“servizi per l’infanzia”: 0 risultati
“servizi sociali di prossimità”: 0 risultati
“sussidiarietà”: 0 risultati
“terapia assistita con animali”: 0 risultati
“terapia ortocolturale”: 0 risultati
“welfare comunitario”: 0 risultati
“welfare”: 0 risultati
“categorie svantaggiate”: 1 risultato
- pag. 434 “…attraverso le misure afferenti alla diversificazione. Tra queste ultime, in particolare, si sostengono interventi per promuovere il ruolo dell’azienda agricola come soggetto erogatore di servizi essenziali e il ruolo delle microimprese nella realizzazione di attività di utilità sociale, a servizio della popolazione rurale e a favore di categorie svantaggiate”, capitolo 3.2. Strategia scelta per affrontare i punti di forza e di debolezza, a proposito dei temi prioritari (coerenza tra priorità tematiche e misure del PSR) ed in particolare sul tema “qualità della vita nelle aree rurali”.
“utilità sociale”: 1 risultato
- pag. 434, cfr. risultati “categorie svantaggiate” e “sociale”.
“inclusione sociale”: 3 risultati
- pag. 362 “La costruzione di un percorso realmente in grado di attivare risorse sociali, istituzionali e produttive, capaci di rivitalizzare gli spazi rurali tramite processi di inclusione sociale e di promuovere formule imprenditoriali collocate in una visione economica sistemica e sostenibile, necessita di un lavoro di stratificazione territoriale in grado di individuare caratterizzazioni e fabbisogni omogenei sui quali calare gli strumenti resi disponibili dal nuovo ciclo di programmazione per le aree rurali”, capitolo 3.1.4 L’economia rurale e la qualità della vita, 3.1.4.1 La struttura dell’economia rurale, 3.1.4.1.3 Gli obiettivi della zonizzazione;
- pag. 474 “È altresì necessario incentivare i processi di partecipazione e inclusione sociale, che possano attivare risorse e capitali tenuti al margine; è indispensabile prevedere lo sviluppo di approcci sistemici in grado di generare convergenza sociale e istituzionale, prevedendo l’applicazione di strategie di sviluppo territoriali socialmente partecipate e condivise dalla base sociale”, capitolo 4 Priorità selezionate, orientamenti strategici comunitari e PSN, Asse III “Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale”, a proposito dell’obiettivo prioritario “Mantenimento e/o creazione di opportunità occupazionali e di reddito nelle aree rurali”;
- pag. 478 “…le principali linee di azione strategiche attivabili, con cui dar risposta alle esigenze di governance e valorizzazione locale, possono essere ricondotte essenzialmente alle possibilità offerte a livello locale con cui favorire l’attivazione di processi strategici di sviluppo e di inclusione sociale…”, capitolo 4 Priorità selezionate, orientamenti strategici comunitari e PSN, Asse IV Leader, a proposito dello sviluppo locale attraverso l’attuazione dell’approccio Leader.
“fattorie didattiche”: 5 risultati
- pag. 201 “Opportunità - possibilità di attivare sinergie profittevoli tra il comparto e il turismo (enogastronomia, fattorie didattiche, agriturismo)”, capitolo 3.1.2 Andamento dei settori agro-alimentare e forestale, 3.1.2.1 Il sistema agro-alimentare, a proposito dell’analisi della filiera carni, a proposito degli sbocchi di mercato e dell’analisi SWOT della filiera;
- pag. 261 “Opportunità - multifunzionalità dell’attività agricola (agriturismo, vendita diretta, fattorie didattiche)”, capitolo 3.1.2 Andamento dei settori agro-alimentare e forestale, 3.1.2.1 Il sistema agro-alimentare, a proposito dell’analisi della filiera ovicaprina, a proposito degli sbocchi di mercato e dell’analisi SWOT della filiera;
- pag. 386 “Le fattorie didattiche rappresentano, ad esempio, un’importante occasione per la diversificazione delle fonti di reddito delle imprese agricole, nonché un’opportunità di crescita educativa ed etica della popolazione. L’esperienza ha avuto avvio, nel Lazio, a partire dal 2003, e presenta ampie potenzialità di ulteriore sviluppo (sono al momento solo 21 le fattorie didattiche della Regione)”, capitolo 3.1.4 L’economia rurale e la qualità della vita, 3.1.4.1 La struttura dell’economia rurale, 3.1.4.1.3 Gli obiettivi della zonizzazione, a proposito della zonizzazione regionale ed in particolare della struttura dell’economia rurale, delle barriere alla creazione di opportunità di impiego alternative, di formazione di micro-imprese e di turismo;
- pag. 441 “…produzione di beni a valenza sociale (fattorie didattiche, ecc.) e di servizi extragricoli…”, capitolo 3.2. Strategia scelta per affrontare i punti di forza e di debolezza, 3.2.1 Priorità territoriali, a proposito delle priorità territoriali di intervento strategiche per le aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata.
“sociale”: 47 risultati (di cui 11 più o meno direttamente riconducibili alle tematiche dell’agricoltura sociale)
- pag. 18 e pag. 23 “Fondo sociale europeo”, capitolo 3.1.1 Il contesto socio-economico, 3.1.1.3 La popolazione secondo l’età e l’istruzione, a proposito dell’analisi dei corsi di formazione realizzati nel Lazio finanziati dal FSE);
- pag. 21 “Servizi pubblici e privati di interesse sociale-ambiente”, capitolo 3.1.1 Il contesto socio-economico, 3.1.1.3 La popolazione secondo l’età e l’istruzione, a proposito dei Corsi IFTS programmati dal 2000 al 2003 per settore;
- pag. 70 “…Dal numero di prodotti riconosciuti in regione (DOP, IGP, DOC, IGT e tradizionali) derivano evidentemente forti potenzialità in termini di valorizzazione commerciale degli stessi e di rilancio produttivo, sociale e ambientale dei territori interessati dagli areali. …”, capitolo 3.1.2 Andamento dei settori agro-alimentare e forestale, 3.1.2.1 Il sistema agro-alimentare, a proposito dell’analisi delle produzioni tipiche;
- pag. 90 “…Invece, le aziende-famiglie esclusivamente anziane e di sussistenza presentano maggiori difficoltà di natura economica e sociale…”, “…per quanto riguarda le aziende-famiglie definite pluriattive, nel complesso la loro numerosità e la loro differenziazione in sottoinsiemi diversi per funzioni economiche, impatto sociale e caratteristiche strutturali, ne ribadiscono l’importanza…”, capitolo 3.1.2 Andamento dei settori agro-alimentare e forestale, 3.1.2.1 Il sistema agro-alimentare, a proposito dell’analisi della manodopera nelle aziende agricole;
- pag. 183 “… Benché il sistema della cooperazione laziale presenti un quadro non positivo nel suo complesso, non si può tralasciare il ruolo che le strutture cooperative svolgono sul piano sociale. Esse aggregano migliaia di piccoli produttori che altrimenti non avrebbero sbocchi per le loro uve…”, capitolo 3.1.2 Andamento dei settori agro-alimentare e forestale, 3.1.2.1 Il sistema agro-alimentare, a proposito dell’analisi della filiera vitivinicola e degli sbocchi di mercato;
- pag. 203 “da una parte caratterizzato da numerose potenzialità, poco valorizzate, intorno alle quali dovrà avviarsi una strategia forestale di lungo respiro e di grande rilevanza sociale, economica ed ambientale…”, capitolo 3.1.2 Andamento dei settori agro-alimentare e forestale, 3.1.2.1 Il sistema agro-alimentare, a proposito dell’analisi della filiera foresta-legno e delle tendenze generali del comparto;
- pag. 216 “la problematica generale più rilevante è rappresentata dall’attuazione di una gestione forestale sostenibile, capace di coniugare effettivamente gli obiettivi di salvaguardia ambientale, con quelli di sviluppo economico e sociale a favore della collettività generale e locale…”, pag. 217 “…il danneggiamento e la perdita di boschi in zone particolari e delle strutture boscate lineari di rilevante interesse ambientale e sociale…”, “…migliorare i criteri e le modalità di gestione delle risorse presenti negli ambienti forestali ai fini dell’accrescimento del valore ambientale, economico e sociale dell’ecosistema boscato nella sua interezza…” e “promuovere moduli ed attività selvicolturali coerenti ed adeguati al valore ambientale, economico e sociale delle foreste regionali…”, capitolo 3.1.2 Andamento dei settori agro-alimentare e forestale, 3.1.2.1 Il sistema agro-alimentare, a proposito dell’analisi della filiera foresta-legno e degli sbocchi di mercato;
- pag. 262 “…una strategia forestale di lungo respiro e di grande rilevanza sociale” e “Le problematiche ambientali... sottolineano ulteriormente la funzione di servizio di questo patrimonio al sistema economico e sociale…”, capitolo 3.1.2 Andamento dei settori agro-alimentare e forestale, 3.1.2.2. Il sistema forestale;
- pag. 303 “Nel nostro Paese si è avuto, negli ultimi anni, uno sviluppo economico-sociale…”, capitolo 3.1.3 La situazione ambientale, 3.1.3.2. Regime delle acque;
- pag. 321 “Considerando che l'energia dalle biomasse si basa anche in larga parte sugli scarti delle attività produttive, è un'ulteriore vantaggio economico e sociale in quanto il settore riutilizza e smaltisce rifiuti in modo ecologico…”, capitolo 3.1.3 La situazione ambientale, 3.1.3.3. Cambiamento climatico, il ruolo dell’agricoltura;
- pag. 344 “Istituto Nazionale di Previdenza Sociale” e pag. 345 “Fonte: da Franco S., La funzione sociale delle attività agricole: Il caso Lazio”, capitolo 3.1.4 L’economia rurale e la qualità della vita, 3.1.4.1 La struttura dell’economia rurale, 3.1.4.1.2 Alcuni dati di rilievo per l’analisi delle aree rurali, a proposito dell’analisi di dati occupazionali nel primo caso e come fonte citata a proposito dell’analisi dei dati delle aziende agricole con attività connesse nel secondo caso;
- pag. 349 “…ruolo strategico, sia per la valenza di ordine sociale e culturale, sia per i rilevanti effetti natura economica e occupazionale”, pag. 354 “…un breve accenno, su alcuni aspetti culturali riguardanti il vivere sociale della popolazione, in particolar modo nel Lazio, in relazione alla presenza di Roma e alla sua capacità “accentratrice” anche sotto questo aspetto…”, capitolo 3.1.4 L’economia rurale e la qualità della vita, 3.1.4.1 La struttura dell’economia rurale, 3.1.4.1.2 Alcuni dati di rilievo per l’analisi delle aree rurali, a proposito di turismo e potenzialità del turismo nel Lazio;
- pag. 357 “…è possibile confrontare quella che è la situazione nelle aree esterne alle zone urbanizzate, dove, anche se risultano presenti la rete di elettrificazione, di distribuzione idrica, i collegamenti stradali e quelli telefonici, troviamo spesso insufficiente la presenza di altri servizi, specie quelli di carattere sociale” e “in molte zone esterne alle aree urbane, dove sono ubicate la maggior parte delle aziende agrituristiche e di attività comunque realizzabili in ambito rurale, non si può contare su una grande disponibilità di servizi alla persona o comunque di livello sociale…”, capitolo 3.1.4 L’economia rurale e la qualità della vita, 3.1.4.1 La struttura dell’economia rurale, 3.1.4.1.2 Alcuni dati di rilievo per l’analisi delle aree rurali, a proposito di turismo e potenzialità del turismo nel Lazio ed in particolare a proposito dell’analisi di dotazione di infrastrutture e di servizi nelle aree rurali, la cui insufficienza è citata come ostacolo allo sviluppo del turismo rurale;
- pag. 359 “Dopo l’analisi dei principali indici di infrastrutturazione economica e sociale e dei più importanti caratteri del servizio sanitario…”, capitolo 3.1.4 L’economia rurale e la qualità della vita, 3.1.4.1 La struttura dell’economia rurale, 3.1.4.1.2 Alcuni dati di rilievo per l’analisi delle aree rurali, la frase segna il passaggio ad altro argomento (precisamente all’analisi del sistema bancario e creditizio del Lazio);
- pag. 362 cfr. risultati “inclusione sociale”, pag. 363 “…In questa direzione si esalta la nuova centralità assunta dalla dimensione territoriale e locale nel quadro delle politiche di sviluppo rurale e di coesione economico – sociale”, pag. 364 “…In base alle prevalenti caratterizzazioni territoriali si ha necessità di individuare diversi obiettivi e strumenti di politica agraria e di sviluppo rurale, attraverso cui promuovere ed incentivare i settori economici centrali e rimuovere i problemi economici e di riequilibrio sociale e territoriale”, capitolo 3.1.4 L’economia rurale e la qualità della vita, 3.1.4.1 La struttura dell’economia rurale, 3.1.4.1.3 Gli obiettivi della zonizzazione, a proposito di lavoro di analisi e metodologia;
- pag. 386 “…Da segnalare l’importanza essenziale del ruolo sociale e culturale dell’azienda agricola, indotta dalla crescente sensibilizzazione della popolazione e degli operatori verso le tematiche socio-culturali ed ambientali, in particolar modo delle aree rurali. Le fattorie didattiche rappresentano, ad esempio, un’importante occasione per la diversificazione delle fonti di reddito delle imprese agricole, nonché un’opportunità di crescita educativa ed etica della popolazione. L’esperienza ha avuto avvio, nel Lazio, a partire dal 2003, e presenta ampie potenzialità di ulteriore sviluppo (sono al momento solo 21 le fattorie didattiche della Regione).” e “…Nelle aree esterne alle zone urbanizzate, anche se risultano presenti la rete di elettrificazione, di distribuzione idrica, i collegamenti stradali e quelli telefonici, è spesso insufficiente la presenza di altri servizi, specie quelli di carattere sociale”, capitolo 3.1.4 L’economia rurale e la qualità della vita, 3.1.4.1 La struttura dell’economia rurale, 3.1.4.1.3 Gli obiettivi della zonizzazione, a proposito della zonizzazione regionale ed in particolare della struttura dell’economia rurale, delle barriere alla creazione di opportunità di impiego alternative, di formazione di micro-imprese e di turismo; cfr. risultati “fattorie didattiche”;
- pag. 392, 394, 396, 397, 399, 400 “Base sociale”, capitolo 3.1.5 Leader, a proposito della descrizione della Base sociale di alcuni Gal;
- pag. 402 “Sulla base dell’analisi di contesto svolta a livello regionale, relativa alla situazione sociale, economica, ambientale e produttiva, sono state individuate una serie di criticità e potenzialità che caratterizzano la Regione Lazio nel suo insieme”, capitolo 3.2. Strategia scelta per affrontare i punti di forza e di debolezza;
- pag. 403 “…le piccole aziende a conduzione familiare, caratterizzate sia dalla flessibilità nell’uso delle risorse che dalla frequente coesistenza di attività agricole ed extra-agricole, potrebbero più facilmente adottare l’attivazione di strategie di conduzione aziendale volte alla diversificazione delle fonti di reddito cogliendo l’opportunità connessa alla crescente domanda di beni e servizi di natura sociale, paesaggistica e ambientale…”, capitolo 3.2. Strategia scelta per affrontare i punti di forza e di debolezza, a proposito di utilizzazione dei terreni e struttura agricola;
- pag. 415 “Al fine di evidenziare gli elementi positivi e negativi che determinano il contesto economico, sociale e produttivo delle aree rurali laziali, è necessario considerare le dimensioni principali che investono tali territori e, che in maniera più o meno indiretta, ne determinano il relativo profilo competitivo. …” e “…La sfida infatti per molte di queste aree si baserà sulla loro capacità di creare occasioni di diversificazione economica e integrazione multisettoriale, approfittando delle recenti opportunità determinate dal cambiamento strutturale dell’economia e dalle recenti politiche di sviluppo territoriale. Per favorire questi processi è fondamentale anche rafforzare le occasioni di partecipazione sociale ai più generali processi di costruzione delle strategie territoriali, incentivando le occasioni di rafforzamento del capitale relazionale e creando le opportunità per valorizzare processi di governance territoriale che sappiano migliorare, tramite processi autocentranti e bottom up, le recenti opportunità di contesto. …, capitolo 3.2. Strategia scelta per affrontare i punti di forza e di debolezza, nel paragrafo economia rurale e qualità della vita nelle aree rurali;
- pag. 416 “La struttura dell’economia rurale permette di analizzare il livello di sviluppo e il grado di diversificazione economica presente, permettendo prime riflessioni sulla capacità delle aree rurali laziali di intercettare le moderne componenti dell’economia rurale. Le infrastrutture e i servizi legati alle aree rurali consentono invece di evidenziare se, e in che misura, vi sia ritardo strutturale e infrastrutturale nei principali servizi a supporto della società e dell’economia. Infine, il potenziale umano e le esperienze di governance indicano il grado di qualificazione del capitale umano e le esperienze di partecipazione sociale e di convergenza istituzionale relativi ai sistemi di governo del territorio”, capitolo 3.2. Strategia scelta per affrontare i punti di forza e di debolezza, nel paragrafo economia rurale e qualità della vita nelle aree rurali;
- pag. 416 “…Al fenomeno di controurbanizzazione si contrappone un effetto abbandono soprattutto delle aree marginali, non capaci di trattenere la popolazione per via della cronica carenza di servizi e di possibilità economiche e occupazionali. Quindi, se da una parte si notano dinamiche positive, dall’altra esistono ancora fenomeni preoccupanti, che possono compromettere la vitalità sociale, economica e ambientale di molte aree rurali laziali. …”, capitolo 3.2. Strategia scelta per affrontare i punti di forza e di debolezza, nel paragrafo economia rurale e qualità della vita nelle aree rurali, a proposito di struttura della popolazione e dell’insediamento;
- pag. 422 “Sostegno al ruolo sociale, ambientale e paesaggistico dell'attività agricola e forestale, favorendo la produzione di beni a valenza sociale e di servizi extra-agricoli”, capitolo 3.2. Strategia scelta per affrontare i punti di forza e di debolezza, a proposito di fabbisogni prioritari di intervento relativi alla qualità della vita nelle zone rurali e alla diversificazione delle attività agricole;
- pag. 429 ”Il contributo dell’Asse [Asse III, n.d.r.] si esplicita, inoltre attraverso il sostegno ad iniziative ed azioni volte alla creazione di servizi a favore delle donne (es: agrinido, assistenza per anziani etc..), da realizzarsi con gli interventi di diversificazione delle aziende agricole, così da affermare il ruolo multifunzionale attraverso la valorizzazione della funzione sociale didattica e ricreativa delle stesse, od anche attraverso il sostegno alla realizzazione di servizi essenziali per la popolazione rurale”, capitolo 3.2. Strategia scelta per affrontare i punti di forza e di debolezza, a proposito dei temi prioritari (coerenza tra priorità tematiche e misure del PSR) ed in particolare sul tema “ricambio generazionale e politiche di genere”;
- pag. 432 “Negli ultimi anni le aree rurali laziali, come nel resto d’Italia, sono state interessate da profonde trasformazioni che hanno prodotto una modifica sostanziale della loro tradizionale struttura economico-sociale”, capitolo 3.2. Strategia scelta per affrontare i punti di forza e di debolezza, a proposito dei temi prioritari (coerenza tra priorità tematiche e misure del PSR) ed in particolare sul tema “turismo rurale”;
- pag. 433 “…In tal senso appare fondamentale consentire l’adozione di obiettivi complessivi legati alla qualità della vita, favorendo l’ampliamento delle infrastrutture e dei servizi di informazione e comunicazione (ICT), il miglioramento dei servizi, l’aumento della vitalità sociale e culturale, la valorizzazione del patrimonio ambientale e architettonico, il miglioramento della governance locale e di tutti quei servizi in genere funzionali ad un incremento della qualità della vita”, capitolo 3.2. Strategia scelta per affrontare i punti di forza e di debolezza, a proposito dei temi prioritari (coerenza tra priorità tematiche e misure del PSR) ed in particolare sul tema “qualità della vita nelle aree rurali”;
- pag. 434, cfr. risultati “categorie svantaggiate” e “utilità sociale”;
- pag. 474, cfr. risultati “inclusione sociale”;
- pag. 478, cfr. risultati “inclusione sociale”.
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