La
scorsa settimana siamo stati invitati a partecipare ad alcuni incontri
organizzati da Anapia Veneto http://www.anapiaveneto.it
sull’Agricoltura Sociale. Un momento per fare il punto della situazione e
confrontarsi con diverse realtà.
Sono
stati quattro giorni intensi in cui AiCare ha portato il suo contributo nel
percorso formativo sull’evoluzione e le prospettive dell’Agricoltura Sociale,
descrivendo lo stato dell’arte e delineando possibili scenari di sviluppo del
settore.
E’
stata una bella occasione per incontrare realtà molto interessanti, alcune
storiche, come Campoverde a Castelfranco Veneto (TV) http://consorzioinconcerto.it/area-agricola/campo-verde/chi-siamo.aspx
L’avevamo
conosciuta alcuni anni indietro e la ritroviamo ancora più organizzata, con
oltre 50 HA tra orti, serre, allevamento di vitelli da carne e molto altro. Una
scommessa quella dell’agricoltura che ha dato ottimi risultati.
Un
incontro a Perarolo di Cadore (BL) a cui hanno partecipato insegnanti e
operatori dell’Ulss di Belluno. Uno scambio sulle possibilità dell’agricoltura
per i giovani studenti e come opportunità per organizzare servizi di sostegno
alla persona, specie in zone rurali e di montagna. Dove l’agricoltore è da
sempre visto come un alleato della comunità per il ruolo che ha nella tutela
dell’ambiente e di sostegno per la sicurezza di quei luoghi e oggi è visto
anche come partner nella costruzione di servizi di welfare.
L’incontro
con i tanti giovani, braccia restituite all’agricoltura, neo-agricoltori a Mira
(VE). Il progetto del Pane Logistico http://www.mira2030.it/il-pane-di-mira-fatto-con-il-grano-di-mira
ha messo insieme aziende agricole, cooperazione sociale, molini e panificatori,
per ritrovare un pane della tradizione e un senso di comunità.
L’azienda
agricola Pecore Ribelli e l’azienda Raixe. Giovani che decidono di investire in
agricoltura per provare a costruirsi un futuro. Con la volontà di valorizzare
la tradizione agricola locale per costruire un dialogo con la propria comunità e
provare così a disegnare opportunità diverse….e non seguire la massa. La
cooperativa sociale Olivotti, che ha scelto l’agricoltura biologica come
strumento per educare alla legalità e al non cadere in scorciatoie o vie
“facili”, nel rispetto della natura e della persona, coinvolgendo ragazzi
provenienti da percorsi di dipendenza.
Il
Laboratorio di cittadinanza attiva del movimento Mira2030 http://www.mira2030.it e la rete di GAS di
Mira e gli Orti di Mira, orti sociali destinati alla popolazione….con i lavori
in corso per un orto cittadino dedicato alle donne straniere, per favorire
l’integrazione con gli ortaggi prima e con la cucina etnica poi.
Infine
a Cadoneghe (PD) gli orti cittadini di Padova e di Cadoneghe. L’incontro con il
direttore del carcere di Padova che ha presentato le tante possibilità per le
imprese agricole di coinvolgere detenuti in regime di semi libertà. Un
direttore aperto alla collaborazione e alla volontà di fare rete per offrire
reali possibilità ai suoi “ospiti”. Una nota di colore riguardo il carcere di
Padova che ha anche fondato una squadra di calcio che milita in terza categoria:
Palla al Piede http://mattinopadova.gelocal.it/sport/2014/08/02/news/una-palla-al-piede-in-carcere-ecco-la-squadra-di-detenuti-1.9697322 L’impegno di investire sulla persona e di rieducare attraverso diverse
possibilità.
La
testimonianza dell’assessore ai servizi sociali di Padova, che ha sottolineato come
il ruolo di un’Amministrazione in questi processi sia quello di accompagnare
per attivare percorsi innovativi e di cercare nell’agricoltura un partner per
organizzare risposte nuove ai bisogni dei propri cittadini.
L’associazione DiversamenteBio, dove agricoltura, servizi
alla persona e tutela dell’ambiente, sono gli ingredienti per realizzare con
gli Enti e con le imprese del territorio percorsi di agricoltura sociale.
Infine abbiamo stimolato il dibattito sul ruolo dei consumatori oggi e dei
consumatori in agricoltura sociale. Anche su questo tema il confronto è stato
ricco. Le testimonianze dei GAS e di cittadini che decidono di sostenere
progetti di aziende agricole sulla scia della CSA (comunity supported
agricolture) e così l’agricoltura diventa anche civica http://it.wikipedia.org/wiki/Agricoltura_civica.
Insomma una settimana ricca di spunti e di incontri. Una
settimana di nuovi stimoli e di riflessioni che lasciano intravedere come
l’agricoltura sociale sia in continua evoluzione.
Francesca di Aicare
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