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Sei mesi trascorsi nel cuore della Catalogna, a Barcellona, tra il calore e l’accoglienza della cultura spagnola e la dimensione internazionale di questa città piena di energia e colori, le cui parole d’ordine sembrano essere: efficienza, produttività, forte investimento nel sociale e nello sviluppo sostenibile. A pochi chilometri di distanza, nella comarca della Garrotxa, in provincia di Girona, uno splendido esempio di Agricoltura sociale, un progetto assistenziale di vita, un impresa sociale rispettosa delle persone, di madre Natura e degli animali, che fa i migliori yogurt della Catalogna: “Premio Catalano dell’Anno” come miglior iniziativa solidaria del 2007 e terzo fabbricante di yogurt della Catalogna in termini di commercio.
Il Progetto impresariale della Cooperativa La Fageda
Scoperto grazie ad un reportage televisivo trasmesso su un canale privato di Barcellona, il progetto socio-impresariale de “La Fageda”, i suoi buonissimi yogurt e budini “di fattoria” che si incontrano in tutti i supermercati della Catalogna, hanno arricchito la mia permanenza nella splendida città di Barcellona, dove non ho incontrato una persona che non conoscesse la storia di questi prodotti lattici. Visitai il sito internet della Cooperativa (http://www.fageda.com/) e presi un appuntamento per una visita guidata in castigliano. La Cooperativa, sta a circa un’ora e mezza di pulmann da Barcellona, nei pressi di Olot, in una delle principali riserve del Parco Naturale della Zona Vulcanica de la Garrotxa (Girona).
Era un sabato mattina, le attività erano ferme, ma ad attendermi, per la prima visita del giorno, c’era Iolanda, una delle educatrici de La Fageda. Tante le informazioni che mi sono state fornite, io italiana lei credo catalana, parlavamo la stessa lingua, condividevamo le stesse idee.
Rimasi entusiasta per quanto visto e sentito e chiesi di poter incontrare un responsabile. Mi fornirono il contatto di Albert Riera, Responsabile della Comunicazione, che dopo qualche giorno con grande gentilezza e disponibilità, mi concesse un incontro. Ci vedemmo il sabato successivo, anche per lui era un giorno di riposo ma, passeggiando con i figli e la moglie in uno dei parchi di Olot e condividendo un ottimo pranzo, rispose a tutte le mie domande, arricchendomi di particolari interessanti. Mi inviò poi via internet un documento ufficiale: "La Fageda, enero 2007. Una semblanza de La Fageda". Io non ho fatto altro che tradurre le informazioni riportate in questo testo, rielaborandole leggermente ed integrandole con le parole e i racconti di Iolanda e Albert Riera che ringrazio di cuore, e colorando il tutto con le mie impressioni. Non è solo un progetto, ma una filosofia, un modo di essere, di pensare e di agire.
Daniela Asterri
Il Progetto impresariale della Cooperativa La Fageda
Scoperto grazie ad un reportage televisivo trasmesso su un canale privato di Barcellona, il progetto socio-impresariale de “La Fageda”, i suoi buonissimi yogurt e budini “di fattoria” che si incontrano in tutti i supermercati della Catalogna, hanno arricchito la mia permanenza nella splendida città di Barcellona, dove non ho incontrato una persona che non conoscesse la storia di questi prodotti lattici. Visitai il sito internet della Cooperativa (http://www.fageda.com/) e presi un appuntamento per una visita guidata in castigliano. La Cooperativa, sta a circa un’ora e mezza di pulmann da Barcellona, nei pressi di Olot, in una delle principali riserve del Parco Naturale della Zona Vulcanica de la Garrotxa (Girona).
Era un sabato mattina, le attività erano ferme, ma ad attendermi, per la prima visita del giorno, c’era Iolanda, una delle educatrici de La Fageda. Tante le informazioni che mi sono state fornite, io italiana lei credo catalana, parlavamo la stessa lingua, condividevamo le stesse idee.
Rimasi entusiasta per quanto visto e sentito e chiesi di poter incontrare un responsabile. Mi fornirono il contatto di Albert Riera, Responsabile della Comunicazione, che dopo qualche giorno con grande gentilezza e disponibilità, mi concesse un incontro. Ci vedemmo il sabato successivo, anche per lui era un giorno di riposo ma, passeggiando con i figli e la moglie in uno dei parchi di Olot e condividendo un ottimo pranzo, rispose a tutte le mie domande, arricchendomi di particolari interessanti. Mi inviò poi via internet un documento ufficiale: "La Fageda, enero 2007. Una semblanza de La Fageda". Io non ho fatto altro che tradurre le informazioni riportate in questo testo, rielaborandole leggermente ed integrandole con le parole e i racconti di Iolanda e Albert Riera che ringrazio di cuore, e colorando il tutto con le mie impressioni. Non è solo un progetto, ma una filosofia, un modo di essere, di pensare e di agire.
Daniela Asterri
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