Iniziative sull'agricoltura sociale
Pubblichiamo la notizia di due iniziative sull'agricoltura sociale: entrambe si terranno a Roma, il prossimo lunedì 9.Lunedì 9 luglio 2007 - ore 18,30
Roma - Foro Italico - Piazza L. De Bosis
Dibattito "L'Agricoltura Sociale nel Piano di Sviluppo Rurale"
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Lunedì 9 luglio 2007 - ore 10,30
Roma - Viale David Lubin 2
Sala Conferenze della Biblioteca del CNEL
Conferenza Stampa per la Presentazione dello Sportello dell'Agricoltura Sociale
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1 commento:
Sto seguendo alcuni aspetti della valutazione di un PSR regionale, piano giunto ormai a conclusione. In questi giorni ho dovuto riprendere fra le mani il Rapporto di Valutazione Intermedia e la mia attenzione si è soffermata su alcuni aspetti che forse possono essere degli spunti di riflessione in vista della nuova programmazione.
I rapporti di valutazione sono documenti pubblici, di seguito riporto alcune parti tratte dall'Aggiornamento del RVI PSR Lombardia, Cap. 3.4 – Efficacia ed efficienza del programma, che sottolinea alcune cose credo interessanti (forse scontate, ma non per questo è scontato che si trovino scritte nei rapporti di valutazione) e forse estendibili anche ad altre regioni:
Pag. 75 – Il PSR ha favorito le parti forti dell’economia agricola lombarda. Le aziende strutturate e professionali sono risultate quelle maggiormente sovvenzionate dal PSR e, in base alle indicazioni dei Centri di Assistenza, delle Associazioni e delle Organizzazioni, quelle che di conseguenza hanno espresso un migliore apprezzamento del programma.
Pag. 76 – Sostenere le parti forti dell’economia aiuta a conseguire risultati quantitativamente maggiori, ma bisogna avere anche considerazione della qualità dell’intervento. La “gestione” del territorio assicurata nelle aree rurali e svantaggiate dall’agricoltore è un bene prezioso. A tale proposito si ritiene opportuno anticipare una considerazione che sarà poi ripresa in merito all’asse II La misura e) Indennità compensativa in zone svantaggiate e soggette a vincoli ambientali non può essere lo strumento per garantire la prosecuzione dell’attività agricola nelle aree svantaggiate di montagna: il premio, consistente per lo più in poche centinaia di euro, non è che un piccolo “bonus” per chi continua ad operare in condizioni svantaggiate. E’ opinione diffusa che l’intervento regionale dovrebbe essere più incisivo, ad esempio con quote di risorse maggiori destinate a chi svolge attività agricola in montagna sia in termini di percentuali sugli investimenti, sia in termini assoluti per garantire un numero maggiore di progetti finanziati, magari riconoscendo esplicitamente il lavoro svolto per la tutela del territorio.
A ciò si accompagna il debole sostegno del programma alle aree rurali. L’asse III, che raggruppa le misure dell’art. 33 del Reg. 1257/99, ha una dotazione di risorse pari a circa l’8% della dotazione complessiva e concentra circa la metà delle risorse nella misura q destinata alla gestione delle risorse idriche per l’agricoltura. L’impossibilità che tali risorse possano consentire di conseguire gli obiettivi legati alle misure dell’art. 33 giustifica la scelta del valutatore di non trattare il capitolo IX del Questionario Valutativo Comune.
L’équipe di valutazione ritiene pertanto debole il contributo del PSR nel contrastare il rischio di spopolamento delle aree deboli. Sebbene il documento programmatico riconosca l’importanza delle politiche di natura territoriale e sociale (“… il Piano si propone come obiettivi operativi la conservazione di un ambiente sociale costituito dalle popolazioni delle aree rurali della Regione… l’impatto atteso è la stabilizzazione del contesto rurale in termini di densità demografica e di servizi al territorio ed alle comunità…”) il PSR è utilizzato come strumento prettamente agricolo. L’introduzione dell’ “approccio Leader” all’interno del prossimo PSR (periodo 2007-2013) dovrà consentire di dare un impulso ad interventi di promozione del territorio con importanti risvolti di carattere anche sociale.
…
Poca considerazione ha avuto la questione di genere: è ritenuta una questione poco rilevante per quasi tutti i soggetti attivi nel mondo agricolo con i quali l’équipe di valutazione ha avuto modo di confrontarsi, almeno se considerata in termini di necessità di favorire le donne nell’accesso ai contributi. Ciò nonostante, si riconosce che l’agricoltura oggi consente alle donne di partecipare maggiormente all’attività sia con riferimento alla conduzione che allo svolgimento di mansioni lavorative.
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Pag. 77 - Alcuni ambiti di intervento sono stati poco o per nulla sfruttati. Si fa qui riferimento alla formazione ed alla assistenza tecnica, ovvero a quella tipologia di interventi che hanno nella valorizzazione delle risorse umane il proprio obiettivo.
Si tratta di un aspetto fondamentale per innalzare il livello concorrenziale dell’agricoltura. Sebbene la Lombardia abbia già raggiunto i migliori livelli di efficienza italiani, ciò non basta. Il valutatore ritiene che la distribuzione delle risorse del PSR abbia favorito gli interventi di tipo materiale e tecnico-colturale a discapito del fattore umano.
ag
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