lunedì, aprile 30, 2007

Agricoltura sociale in Emilia Romagna

Pubblichiamo un'intervista dal settimanale online Bioagricoltura notizie (Edizioni AIAB, Anno V, n.44/06, 15 dicembre 2006). Si tratta dell'intervista al direttore di una cooperativa sociale modenese, è molto interessante (alla luce del viaggio olandese, cari compagni di viaggio, direi che tutto diventa ancora più interessante, come forse è normale che sia nel momento in cui ci si confronta con altre realtà, ma avremo modo di parlarne anche su questo blog).
La foto è stata scattata presso l'azienda agricola de Zonnebloem (NL).

Intervista a Marco Sassi, direttore della coop. Soc. Rinatura che si occupa di agricoltura biologica e di recupero di ex-detenuti, ex-tossicodipendenti, emarginati sociali, soggetti con lievi handicap psichici.

Notizie generali sull’azienda, ettari, produzioni ecc..
La cooperativa Rinatura da sempre si occupa di agricoltura biologica e di recupero di ex-detenuti, ex-tossicodipendenti, emarginati sociali, soggetti con lievi handicap psichici. Conta circa 110 ettari di terreno in affitto di cui 60-70 sono investiti a boschi, siepi, prati, zone umide, cioè a ricreare l’ambiente tipico della Pianura Padana. Vengono coltivati cereali misti (farro, orzo, grano), pisello,
favino (per la pratica del sovescio), girasole, ortaggi. Circa 2 ettari sono destinati a un frutteto allestito recuperando numerose varietà antiche tipiche della zona modenese. Anche il vigneto è costituito da varietà antiche (circe 20 tipi diversi di uva) ed è stato ripreso il vecchio metodo della piantata modenese maritata con l’olmo.
Dal 2000 stiamo sviluppando in collaborazione con il Comune di Modena un progetto di
partenariato con il Comune di Modena che ha permesso a Rinatura di acquisire in affitto un fondo a Marsaglia Nuova in Via Pomposiana 292 da ristrutturare, ed una quarantina di ettari di terreno, finalizzati alla creazione di un centro alloggio per persone in inserimento lavorativo e la realizzazione di una fattoria didattica Biologica.

La vostra cooperativa nasce come cooperativa sociale oppure era già una cooperativa agricola che a un certo punto ha esteso il suo campo d’azione all’attività sociale?
La Cooperativa Rinatura nasce dieci anni fa come cooperativa sociale grazie all’aiuto di due cooperative già esistenti (Porta Aperta e Oltremare).

In cosa consiste la vostra attività agricola e sociale?
L’attività principale della cooperativa è costituita da lavori naturalistici, manutenzione del verde, rimboschimenti, gestione di parchi e giardini. I dipendenti della cooperativa partecipano a tutte queste attività oltre a quelle riguardanti la parte strettamente agricola, quindi le varie pratiche colturali.
Gli obiettivi sono duplici: rispondere a due bisogni principali che provengono dalle persone in fase di inclusione sociale: oltre al lavoro, l’alloggio e la socialità; creare una fattoria didattica, dove si alternano attività di tipo produttivo ad altre strutturate a fini didattici per la creazione di un ambiente agricolo ed uno spazio pubblico a disposizione delle scuola.
E’ stato realizzato:
• un bosco con vegetazione autoctona disposto a corona dell’area di circa 30 ettari, del quale si continuano le manutenzioni per favorirne la crescita;
• un frutteto con funzione di campo catalogo delle varietà autoctone della Provincia di Modena;
• un vigneto con l’antico metodo della piantata modenese;
• un lago naturalistico per la preservazione di piante autoctone, già divenuto punto di ristoro per anatre e altri uccelli acquatici nelle loro migrazioni stagionali;
• colture di tipo estensivo di diversi cereali biologici;
• nel 2005 abbiamo realizzato un vigneto per la produzione di Lambrusco biologico;
• l’attivazione del progetto “BiOasi” che vede un gruppo di volontari impegnato nella gestione di un orto coltivato secondo le metodologie del biologico;
• una batteria di arnie per apicoltura;
• dal 2003 è operativa la Fattoria Didattica Centofiori nella quale svolgiamo attività didattica sulle tematiche ambientali ed agricole per le scuole della Provincia di Modena e nelle annualità 2004 e 2005 abbiamo partecipato all’iniziativa Fattorie Aperte. Nelle due Domeniche di Maggio di Fattorie Aperte del 2005, la Fattoria è stata visitata da circa 800 persone;
• a Dicembre 2003 è stata inaugurata la Struttura ricettiva Centofiori capace di ospitare 16 persone per offrire agli inserimenti lavorativi nelle Cooperative sociali e alle persone in difficoltà abitativa, una opportunità temporanea di alloggio. La struttura è convenzionata con il Comune;
• dalla primavera 2006 è attivo il Laboratorio di Educazione ambientale del Comune di Modena nell’ex fienile, e un agriturismo biologico nell’ex stalla.

Quali sono i punti di forza di un’attività sociale svolta in ambito agricolo? Le cose che la differenziano da quella svolta per esempio in ambiti ndustriali o dei servizi?
I punti di forza dell’attività sociale in ambito agricolo rimandano all’idea di un lavoro svolto all’aperto con fatica e sforzo fisico che aiuta a distrarre le persone che hanno avuto problemi di devianza sociale. I soggetti inseriti nel programma di recupero sono seguiti da un’educatrice interna alla cooperativa e sono impegnati nelle varie attività affinché possano stare a contatto con la natura e apprendere una professione. In una parola possiamo parlare di AGROTERAPIA.

La vostra attività sociale è anche un’integrazione di reddito?
Quanto incide nel bilancio complessivo della cooperativa?

Il reddito della cooperativa deriva soprattutto dalle attività naturalistiche e di manutenzione del verde, dalla didattica ambientale (attività di fattoria didattica per le scuole) e dalla vendita dei prodotti agricoli. La parte sociale non è un’integrazione di reddito perché non incide in alcun modo sul bilancio complessivo, è semplicemente la nostra mission, l’obiettivo principale per cui è nata questa cooperativa senza pensare ad un fine economico.

Il fatto che svolgiate un’attività sociale crea un valore aggiunto per i vostri prodotti e avete per questo un riconoscimento dal mercato?
Senza dubbio agricoltura sociale significa valore aggiunto per il prodotto, credo sia importante creare un marchio di riconoscibilità, come già fanno in altri paesi europei, per rendere visibile questo valore.
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