mercoledì, marzo 04, 2009

Argomento di discussione 3 - Le richieste di cambiamento

Il Futuro dell’Agricoltura Sociale in Italia ed altrove ha bisogno di un chiaro quadro di riferimento e di un diffuso riconoscimento delle pratiche avviate, con particolare attenzione per:

1. Riconoscimento del valore aggiunto creato dall’agricoltura sociale per la società
Gran parte delle esperienze di agricoltura sociale sono attive nell’ombra ed operano in modo volontario, pur offrendo un grande sostegno alle comunità locali, alle famiglie e, più in generale, alla creazione di beni collettivi. E’ utile, oggi, che il contributo assicurato da queste pratiche nel diversificare l’offerta di servizi, nel creare cultura di attenzione nei confronti delle persone e, spesso, delle risorse della natura, acquisisca magiore evidenza agli occhi della società attraverso il formale riconoscimento ed inserimento nella rete di protezione sociale e nell’organizzazione del welfare locale. L’azione inclusiva e formativa, ma anche le azioni socio-terapeutiche e quelle di organizzazione di servizi, il contributo all’educazione alimentare ed una più forte attenzione nei confronti delle risorse naturali, sono tutti elementi dell’AS che andrebbero riconosciuti, incoraggiati e supportati, accanto ad iniziative di sostegno per azioni mirate di ricerca. Le attività d’AS mettono a valore nuove risorse, valorizzano le reti informali, riducono l’impegno economico per le strutture pubbliche, e assicurano migliore visibilità per il mondo agricolo generando opportunità molteplici e diffuse che dovrebbero essere valutate con grande attenzione, specie in una fase di crisi delle risorse pubbliche.

2. Creare trasparenza nel quadro giuridico-istituzionale
La grande varietà di norme, regolamenti, istituzioni e supporti che interviene nell’arena in cui opera l’AS necessita di essere chiarita e semplificata agli occhi degli utenti e dei portatori di progetto. Ciò richiede un grande sforzo in termini d’integrazione, tra competenze, enti gestori dei diversi servizi, differenti professionalità, anche al fine di facilitare l’ingresso di un maggior numero d’imprese agricole. In aggiunta, una particolare attenzione deve essere rivolta a quei gruppi di persone che non ricadono in specifici gruppi d’utenti o che non riescono ad avere accesso alla rete di protezione sociale, tra cui i giovani in
abbandono scolastico, affetti da burn-out, senza casa, rifugiati politici o emigranti che hanno necessità di un minimo di riferimento giuridico per potere avere accesso alla rete di protezione ed in particolare alle pratiche d’AS.

3. Sviluppare comunicazione e scambio di esperienze
L’opportunità di scambiare esperienze tra portatori di progetto sono state fino ad oggi molto limitate. Ciò ha prodotto una larga varietà di pratiche, anche molto distanti tra di loro, che andrebbe oggi, comunicata e scambiata. E’ vantaggioso promuovere reti di portatori d’iniziative, attraverso cui promuovere scambio di esperienze, la costruzione di nuove visioni e una migliore capacità di offrire spazio all’AS. Le iniziative e le reti d’AS dovrebbero essere adeguatamente supportate al fine di creare iniziative comuni di promozione ed informazione, la creazione di pubblicazioni, la presenza su adeguati spazi web e una rappresentazione politica dei propri interessi.

4. Organizzare una rete ed un servizio di supporto con funzioni di cordinamento
L’AS trarrebbe grande vantaggio dalla presenza di un punto di contatto. La creazione di una rete e di un’agenzia di supporto creata all’interno delle strutture di assistenza già esistenti potrebbe rappresentare un primo momento utile per superare la vischiosità e la frammentazione del sistema di regole, facilitare l’interazione con le istituzioni, informare circa le iniziative e gli strumenti di supporto esistenti. Questo coordinamento, oltre a favorire un migliore incontro tra la domanda e l’offerta di servizi d’AS, assicurerebbe supporti tecnici competenti ed utili per l’avvio di nuove progettualità, l’accesso alla formazione e a specifiche fonti finanziarie, facilitando, nel lungo periodo, lo sviluppo di nuove idee ed iniziative. Il compito del punto di contatto dovrebbe anche essere quello di rappresentare gli interessi dell’AS e di fornire informazioni sul tema ad un pubblico più vasto.

5. Promozione di azioni educative, formative, di supervisione e guida
Specifiche iniziative nel campo dell’educazione e nella formazione in agricoltura sociale sono state già avviate a diverso livello e meritano di essere ulteriormente estese e facilitate. Gli operatori in AS sono portatori di competenze diverse (agricole, sociali, sanitarie, educative, di gestione dei gruppi) che difficilmente possono ritrovarsi in una sola persona. Al contrario è necessario che soggetti con competenze distinte collaborino nella gestione dei progetti senza improvvisare competenze diverse da quelle possedute. Nondimeno, è necessario che gli operatori di AS, indipendentemente dal loro campo di provenienza (agricolo, sociale, terapeutico, educativo, etc) possano acquisire nel loro bagaglio di competenze un minimo di conoscenze diverse da quelle inizialmente possedute. A tale riguardo è utile continuare a progettare interventi di educazione e di formazione per formare operatori più preparati che potranno migliorare e sviluppare le pratiche di AS nelle aziende e nei singoli progetti. Allo stesso tempo, è necessario che i progetti d’AS siano attentamente tutorati e monitorati nei loro esiti da parte degli Enti gestori responsabili dei servizi sul territorio.

6. Supporto per la ricerca interdisciplinare sull’agricoltura sociale
Il tema dell’AS richiede di essere meglio indagato e conosciuto dal mondo della ricerca nei campi delle terapie e della medicina, dell’inclusione sociale e delle terapie occupazionali, dell’agricoltura e della formazione, delle ricadute economiche delle pratiche perle componenti pubbliche e private, degli strumenti di politica utili. Questi temi difficilmente possono essere separati tra loro nei progetti d’AS ma necessitano spesso di essere meglio consociati e apprezzati nello stesso momento, attraverso gruppi di ricerca multi-disciplinari ed un confronto aperto tra progetti situati in contesti territoriali differenti. L’esperienza mostra l’efficacia di un contatto diretto dei diversi utenti con i viventi, i ritmi della natura, i ritmi della vita dell’azienda agricola e l’organizzazione dei rapporti di lavoro in gruppi ristretti di persone. Questi effetti hanno però necessità di essere meglio documentati e valorizzati per offrire sostegno ad iniziative di riconoscimento e supporto dell’AS. Allo stesso modo, andrebbe meglio esplorato l’impatto che le pratiche d’AS, solitamente a grande intensità di lavoro, hanno sulla produzione delle risorse naturali, del paesaggio e del mantenimento della biodiversità. Eguale attenzione andrebbe posta sugli effetti delle pratiche d’AS sull’organizzazione e sul rinsaldamento delle reti informali e sull’organizzazione di comunità, oltre che sul risultato economico e sulla reputazione sociale delle aziende agricole coinvolte. La ricerca multidisciplinare dovrebbe essere capace di coinvolgere in modo partecipato i portatori di progetto e le loro esperienze favorendo la formazione di conoscenze collettive e la generazione di nuove idee e saperi. Il supporto ad iniziative e progetti pilota in campo scientifico potrebbe essere di aiuto nello sviluppo e nella definizione di modelli di lavoro da applicare in singoli progetti, come su scala territoriale.

7. Promozione della cooperazione in ambito Europeo
La cooperazione su scala europea è nata grazie all’iniziativa del progetto SoFar [Social Farming – Social services on multifunctional farms], http://sofar.unipi.it/). L’azione COST 866 Green Care in Agriculture (www.umb.no/greencare) e la Comunità di pratiche Farming for Health (http://www.farmingforhealth.org/) sono ulteriori iniziative che raggruppano ricercatori ed operatori impegnati nella discussione e nella ricerca sui temi dell’AS. Gli operatori ed i ricercatori che operano in Europa sul tema possono apprendere dalla collaborazione in iniziative comuni, dallo scambio di esperienze e di conoscenze e dall’avvio di iniziative di ricerca capaci di promuovere innovazione e definire soluzioni ed idee capaci di sviluppare e rafforzare le pratiche di campo. In questa prospettiva è utile pensare a dare continuità ad iniziative di cooperazione su scala europea sul tema dell’AS.
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