giovedì, ottobre 02, 2014

Una settimana nel Veneto a parlare di Agricoltura Sociale

La scorsa settimana siamo stati invitati a partecipare ad alcuni incontri organizzati da Anapia Veneto http://www.anapiaveneto.it sull’Agricoltura Sociale. Un momento per fare il punto della situazione e confrontarsi con diverse realtà.
Sono stati quattro giorni intensi in cui AiCare ha portato il suo contributo nel percorso formativo sull’evoluzione e le prospettive dell’Agricoltura Sociale, descrivendo lo stato dell’arte e delineando possibili scenari di sviluppo del settore.
E’ stata una bella occasione per incontrare realtà molto interessanti, alcune storiche, come Campoverde a Castelfranco Veneto (TV) http://consorzioinconcerto.it/area-agricola/campo-verde/chi-siamo.aspx
L’avevamo conosciuta alcuni anni indietro e la ritroviamo ancora più organizzata, con oltre 50 HA tra orti, serre, allevamento di vitelli da carne e molto altro. Una scommessa quella dell’agricoltura che ha dato ottimi risultati.
Un incontro a Perarolo di Cadore (BL) a cui hanno partecipato insegnanti e operatori dell’Ulss di Belluno. Uno scambio sulle possibilità dell’agricoltura per i giovani studenti e come opportunità per organizzare servizi di sostegno alla persona, specie in zone rurali e di montagna. Dove l’agricoltore è da sempre visto come un alleato della comunità per il ruolo che ha nella tutela dell’ambiente e di sostegno per la sicurezza di quei luoghi e oggi è visto anche come partner nella costruzione di servizi di welfare.
L’incontro con i tanti giovani, braccia restituite all’agricoltura, neo-agricoltori a Mira (VE). Il progetto del Pane Logistico http://www.mira2030.it/il-pane-di-mira-fatto-con-il-grano-di-mira ha messo insieme aziende agricole, cooperazione sociale, molini e panificatori, per ritrovare un pane della tradizione e un senso di comunità.
L’azienda agricola Pecore Ribelli e l’azienda Raixe. Giovani che decidono di investire in agricoltura per provare a costruirsi un futuro. Con la volontà di valorizzare la tradizione agricola locale per costruire un dialogo con la propria comunità e provare così a disegnare opportunità diverse….e non seguire la massa. La cooperativa sociale Olivotti, che ha scelto l’agricoltura biologica come strumento per educare alla legalità e al non cadere in scorciatoie o vie “facili”, nel rispetto della natura e della persona, coinvolgendo ragazzi provenienti da percorsi di dipendenza.
Il Laboratorio di cittadinanza attiva del movimento Mira2030 http://www.mira2030.it e la rete di GAS di Mira e gli Orti di Mira, orti sociali destinati alla popolazione….con i lavori in corso per un orto cittadino dedicato alle donne straniere, per favorire l’integrazione con gli ortaggi prima e con la cucina etnica poi.
Infine a Cadoneghe (PD) gli orti cittadini di Padova e di Cadoneghe. L’incontro con il direttore del carcere di Padova che ha presentato le tante possibilità per le imprese agricole di coinvolgere detenuti in regime di semi libertà. Un direttore aperto alla collaborazione e alla volontà di fare rete per offrire reali possibilità ai suoi “ospiti”. Una nota di colore riguardo il carcere di Padova che ha anche fondato una squadra di calcio che milita in terza categoria: Palla al Piede http://mattinopadova.gelocal.it/sport/2014/08/02/news/una-palla-al-piede-in-carcere-ecco-la-squadra-di-detenuti-1.9697322  L’impegno di investire sulla  persona e di rieducare attraverso diverse possibilità.
La testimonianza dell’assessore ai servizi sociali di Padova, che ha sottolineato come il ruolo di un’Amministrazione in questi processi sia quello di accompagnare per attivare percorsi innovativi e di cercare nell’agricoltura un partner per organizzare risposte nuove ai bisogni dei propri cittadini.
L’associazione DiversamenteBio, dove agricoltura, servizi alla persona e tutela dell’ambiente, sono gli ingredienti per realizzare con gli Enti e con le imprese del territorio percorsi di agricoltura sociale. Infine abbiamo stimolato il dibattito sul ruolo dei consumatori oggi e dei consumatori in agricoltura sociale. Anche su questo tema il confronto è stato ricco. Le testimonianze dei GAS e di cittadini che decidono di sostenere progetti di aziende agricole sulla scia della CSA (comunity supported agricolture) e così l’agricoltura diventa anche civica http://it.wikipedia.org/wiki/Agricoltura_civica.
Insomma una settimana ricca di spunti e di incontri. Una settimana di nuovi stimoli e di riflessioni che lasciano intravedere come l’agricoltura sociale sia in continua evoluzione.



Francesca di Aicare



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